L’educazione affettiva e sessuale è un diritto fondamentale di ogni persona e riveste un ruolo centrale nel promuovere una maggiore consapevolezza di sé, delle proprie emozioni, del corpo e delle relazioni. Nei ragazzi con disabilità intellettiva, affrontare questi temi con un approccio strutturato, empatico e accessibile diventa particolarmente importante, perché aiuta a rafforzare l'autostima, la capacità di autodeterminazione e la protezione da eventuali situazioni di rischio.

Come si struttura l'attività?

All’interno dei gruppi, attraverso attività esperienziali, momenti di confronto e materiali pensati ad hoc, i ragazzi vengono accompagnati a esplorare tematiche quali: il corpo e i suoi cambiamenti, le emozioni, l’identità, l’intimità, il consenso, i confini personali e le relazioni affettive e sessuali. Il percorso si costruisce con delicatezza, rispetto dei tempi individuali e valorizzazione delle risorse personali.

Qual è l'obiettivo?

L’obiettivo non è solo informare, ma anche educare al rispetto di sé e dell’altro, rafforzare l’autostima, favorire la gestione dei limiti personali e relazionali, e offrire strumenti per affrontare le esperienze affettive in modo più consapevole e sereno.

L'importanza del gruppo

Il gruppo diventa un contenitore protetto, dove è possibile esprimersi senza giudizio, sentirsi compresi e sostenuti, e riconoscere che ogni esperienza, anche nella diversità,  ha valore e dignità.

Il ruolo dei genitori

Il coinvolgimento dei genitori rappresenta una componente fondamentale del percorso. Offrire uno spazio dedicato anche a loro consente di accogliere dubbi, timori e domande, promuovendo una maggiore serenità nel trattare questi argomenti in famiglia. I genitori possono ricevere strumenti per sostenere i propri figli nella crescita affettiva e relazionale, rafforzando il legame educativo e comunicativo.

Attraverso incontri specifici o momenti di restituzione condivisa, si favorisce una visione comune, costruendo un’alleanza educativa che mette al centro il benessere del ragazzo e la sua piena espressione come persona.

Gruppi psicoaffettivi per ragazzi con disabilità